Nel frattempo, però, altri fattori contribuirono ad aumentare un clima di instabilità: <40
1º) gli avvenimenti internazionali, come il colpo di Stato in Cile nel 1973 e in Portogallo nel 1974.
2º) La crisi economica del 1973, causata dall’aumento del prezzo del petrolio. <41 A conseguenza di ciò, i costi di produzione delle imprese occidentali si moltiplicarono, portando un aumento della disoccupazione, ed un’importante crisi finanziaria. In Italia, dove il 75% dei fabbisogni energetici dipendevano dalle importazioni di crudo, la crisi causò un aumento della disoccupazione e del costo della vita. Furono anni di recessione economica, per la prima volta, dopo il miracolo economico seguito alla seconda guerra mondiale. Lungo tutti gli anni Settanta (il ’75 fu l’anno peggiore) molte imprese dovettero chiudere e si dovettero adottare misure straordinarie per ridurre il consumo di petrolio (ad es.: chiusura dei centri cittadini al traffico nei fine settimana).
3º) Il “compromesso storico”. Questa idea politica era il frutto della riflessione del nuovo leader del PCI, Enrico Berlinguer: in una situazione di grave crisi sia economica che sociale, il governo della nazione non poteva sostenersi con l’appoggio del 51% degli elettori. C’era bisogno di una maggioranza molto più ampia, formata da una coalizione di forze politiche tra esse compatibili. E secondo Berlinguer queste forze dovevano essere la DC e il PCI. Cominciarono pertanto dei negoziati tra i due partiti, allo scopo di trovare nuove forme di collaborazione che non potevano non inquietare le ali più estreme di entrambi i partiti.
Ma forse proprio come reazione rabbiosa di fronte ad un fallimento annunciato delle sue stesse strategie, il terrorismo nero iniziò una nuova stagione di attentati mortali tra cui si devono ricordare innanzitutto quello di Piazza della Loggia il 28 maggio 1974 a Brescia, durante una manifestazione antifascista <42 e quello al treno Italicus, avvenuto nella notte fra il 3 e il 4 agosto dello stesso anno in cui morirono dodici persone e quarantotto rimasero ferite. <43
Rispetto alla strage di Piazza Fontana, che è stata definita una strage di provocazione (poiché aveva come obiettivo scaricare la responsabilità dell’attentato sugli avversari degli attentatori), le stragi del 1974 si possono considerare stragi di intimidazione, in quanto apertamente rivendicate dai terroristi neri. <44
Caratteristica comune ai processi che ne seguirono fu la difficoltà di stabilire una verità processuale, tra problemi oggettivi ed irregolarità nel reperimento delle prove. <45 Spesso gli accusati, condannati in primo grado, venivano poi assolti in Appello. Le responsabilità degli apparati dello Stato e dei servizi segreti o furono insabbiate grazie ad opportuni depistaggi o coperte da segreto di Stato e non si poterono dimostrare.
Ciò diede luogo a una serie di speculazioni, di presunzioni che inturbiarono ulteriormente il clima della società italiana. Si deve riconoscere che in alcuni casi, una volta tolto il segreto di Stato, si è saputo che le motivazioni erano reali e che le informazioni non coinvolgevano i responsabili dei reati su cui si stava indagando. È anche vero che dopo alcuni anni si è venuto a sapere dell’esistenza di associazioni parallele ai servizi segreti nazionali o internazionali come Gladio o Stay Behind, cosa che ha rinnovato i sospetti di collusioni ai più alti livelli istituzionali internazionali. Al giorno d’oggi, si può solamente riconoscere che non sono state trovate prove indiscutibili del coinvolgimento degli apparati pubblici negli attentati di Piazza della Loggia e del treno Italicus.
Tuttavia, dalle stragi del 1974 discesero anche alcuni effetti positivi, a cominciare dalla decisa condanna del fascismo espressa per la prima volta dai partiti dell’intero arco costituzionale. <46
Finalmente la classe politica dirigente si rese conto di non poter più mantenere una posizione ambigua, o persino di tolleranza o di protezione, verso lo stragismo di matrice neofascista, scelta che si era rivelata anche alquanto impopolare. Inoltre, la stampa divenne molto più intraprendente nel considerare il proprio ruolo, potenziando la funzione investigativa. <47
[NOTE]
40 Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit. p. 390 e ss.; Matteo Re, La Italia actual…, cit. p. 121; Paul Ginsborg, Storia d’Italia..., cit., p. 469 e ss.
41 Un aumento di ben il 70% rispetto al suo costo abituale e la contemporanea diminuzione di un 10% della produzione di crudo decisa dai paesi dell’OPEC che protestavano contro l’appoggio che i paesi occidentali stavano prestando al popolo ebreo nella guerra del Yom Kippur scoppiata lo stesso anno.
42 L’attentato fu causato da una bomba nascosta in un cestino portarifiuti che esplose proprio mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. Otto persone morirono e altre 102 rimasero ferite. Mirco Dondi, L'eco del boato..., cit., p. 334 e ss.; Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit., p. 394 e ss. Vid. anche il programma RAI dal titolo “1974 Strage in Piazza della Loggia e dell'Italicus - Tg della Storia 1970 - 1974”, La storia siamo noi, in http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/1974-strage-in-piazza-della-loggia-e-dellitalicus/96/default.aspx, consultato il 02/08/18.
43 Una bomba ad alto potenziale esplose nella quinta vettura del treno espresso 1486 "Italicus", proveniente da Roma e diretto a Monaco di Baviera via Brennero, mentre il treno stava uscendo dalla Grande Galleria dell'Appennino nei pressi di San Benedetto Val di Sambro. Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit., p. 394 e ss.; Mirco Dondi, L’eco del boato..., cit., p. 374 e s, e vid. anche il programma RAI dal titolo “Attentato al treno Italicus - Tg della Storia 1970 -1974”, La storia siamo noi, in http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/attentato-al-treno-italicus/1734/default.aspx, consultato il 02/08/18.
44 Mirco Dondi, L'eco del boato..., cit., p. 335.
45 Il famoso lavaggio di Piazza della Loggia, avvenuto che impedì alla polizia scientifica di continuare cercare elementi di prova, è stato spesso messo sotto accusa. Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit., pp. 418-20.
Lilia Zanelli, Gli anni di piombo nella letteratura e nell’arte degli anni Duemila, Tesi di dottorato, Università di Salamanca, 2018
1º) gli avvenimenti internazionali, come il colpo di Stato in Cile nel 1973 e in Portogallo nel 1974.
2º) La crisi economica del 1973, causata dall’aumento del prezzo del petrolio. <41 A conseguenza di ciò, i costi di produzione delle imprese occidentali si moltiplicarono, portando un aumento della disoccupazione, ed un’importante crisi finanziaria. In Italia, dove il 75% dei fabbisogni energetici dipendevano dalle importazioni di crudo, la crisi causò un aumento della disoccupazione e del costo della vita. Furono anni di recessione economica, per la prima volta, dopo il miracolo economico seguito alla seconda guerra mondiale. Lungo tutti gli anni Settanta (il ’75 fu l’anno peggiore) molte imprese dovettero chiudere e si dovettero adottare misure straordinarie per ridurre il consumo di petrolio (ad es.: chiusura dei centri cittadini al traffico nei fine settimana).
3º) Il “compromesso storico”. Questa idea politica era il frutto della riflessione del nuovo leader del PCI, Enrico Berlinguer: in una situazione di grave crisi sia economica che sociale, il governo della nazione non poteva sostenersi con l’appoggio del 51% degli elettori. C’era bisogno di una maggioranza molto più ampia, formata da una coalizione di forze politiche tra esse compatibili. E secondo Berlinguer queste forze dovevano essere la DC e il PCI. Cominciarono pertanto dei negoziati tra i due partiti, allo scopo di trovare nuove forme di collaborazione che non potevano non inquietare le ali più estreme di entrambi i partiti.
Ma forse proprio come reazione rabbiosa di fronte ad un fallimento annunciato delle sue stesse strategie, il terrorismo nero iniziò una nuova stagione di attentati mortali tra cui si devono ricordare innanzitutto quello di Piazza della Loggia il 28 maggio 1974 a Brescia, durante una manifestazione antifascista <42 e quello al treno Italicus, avvenuto nella notte fra il 3 e il 4 agosto dello stesso anno in cui morirono dodici persone e quarantotto rimasero ferite. <43
Rispetto alla strage di Piazza Fontana, che è stata definita una strage di provocazione (poiché aveva come obiettivo scaricare la responsabilità dell’attentato sugli avversari degli attentatori), le stragi del 1974 si possono considerare stragi di intimidazione, in quanto apertamente rivendicate dai terroristi neri. <44
Caratteristica comune ai processi che ne seguirono fu la difficoltà di stabilire una verità processuale, tra problemi oggettivi ed irregolarità nel reperimento delle prove. <45 Spesso gli accusati, condannati in primo grado, venivano poi assolti in Appello. Le responsabilità degli apparati dello Stato e dei servizi segreti o furono insabbiate grazie ad opportuni depistaggi o coperte da segreto di Stato e non si poterono dimostrare.
Ciò diede luogo a una serie di speculazioni, di presunzioni che inturbiarono ulteriormente il clima della società italiana. Si deve riconoscere che in alcuni casi, una volta tolto il segreto di Stato, si è saputo che le motivazioni erano reali e che le informazioni non coinvolgevano i responsabili dei reati su cui si stava indagando. È anche vero che dopo alcuni anni si è venuto a sapere dell’esistenza di associazioni parallele ai servizi segreti nazionali o internazionali come Gladio o Stay Behind, cosa che ha rinnovato i sospetti di collusioni ai più alti livelli istituzionali internazionali. Al giorno d’oggi, si può solamente riconoscere che non sono state trovate prove indiscutibili del coinvolgimento degli apparati pubblici negli attentati di Piazza della Loggia e del treno Italicus.
Tuttavia, dalle stragi del 1974 discesero anche alcuni effetti positivi, a cominciare dalla decisa condanna del fascismo espressa per la prima volta dai partiti dell’intero arco costituzionale. <46
Finalmente la classe politica dirigente si rese conto di non poter più mantenere una posizione ambigua, o persino di tolleranza o di protezione, verso lo stragismo di matrice neofascista, scelta che si era rivelata anche alquanto impopolare. Inoltre, la stampa divenne molto più intraprendente nel considerare il proprio ruolo, potenziando la funzione investigativa. <47
[NOTE]
40 Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit. p. 390 e ss.; Matteo Re, La Italia actual…, cit. p. 121; Paul Ginsborg, Storia d’Italia..., cit., p. 469 e ss.
41 Un aumento di ben il 70% rispetto al suo costo abituale e la contemporanea diminuzione di un 10% della produzione di crudo decisa dai paesi dell’OPEC che protestavano contro l’appoggio che i paesi occidentali stavano prestando al popolo ebreo nella guerra del Yom Kippur scoppiata lo stesso anno.
42 L’attentato fu causato da una bomba nascosta in un cestino portarifiuti che esplose proprio mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. Otto persone morirono e altre 102 rimasero ferite. Mirco Dondi, L'eco del boato..., cit., p. 334 e ss.; Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit., p. 394 e ss. Vid. anche il programma RAI dal titolo “1974 Strage in Piazza della Loggia e dell'Italicus - Tg della Storia 1970 - 1974”, La storia siamo noi, in http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/1974-strage-in-piazza-della-loggia-e-dellitalicus/96/default.aspx, consultato il 02/08/18.
43 Una bomba ad alto potenziale esplose nella quinta vettura del treno espresso 1486 "Italicus", proveniente da Roma e diretto a Monaco di Baviera via Brennero, mentre il treno stava uscendo dalla Grande Galleria dell'Appennino nei pressi di San Benedetto Val di Sambro. Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit., p. 394 e ss.; Mirco Dondi, L’eco del boato..., cit., p. 374 e s, e vid. anche il programma RAI dal titolo “Attentato al treno Italicus - Tg della Storia 1970 -1974”, La storia siamo noi, in http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/attentato-al-treno-italicus/1734/default.aspx, consultato il 02/08/18.
44 Mirco Dondi, L'eco del boato..., cit., p. 335.
45 Il famoso lavaggio di Piazza della Loggia, avvenuto che impedì alla polizia scientifica di continuare cercare elementi di prova, è stato spesso messo sotto accusa. Vladimiro Satta, I nemici della Repubblica..., cit., pp. 418-20.
Lilia Zanelli, Gli anni di piombo nella letteratura e nell’arte degli anni Duemila, Tesi di dottorato, Università di Salamanca, 2018