Se la musica è l’arte dei suoni che risvegliano i sentimenti dell’anima, i colori di Ligustro sono un mondo poetico dove la musa ne canta le lodi per alimentare i sentimenti. Ma chi è Ligustro? Già, Ligustro, vediamolo con ordine.
Giovanni Berio, nato nel 1924, proviene da una famiglia di Oneglia (oggi Imperia) attiva nel settore della produzione di olio d’oliva, gli studi si fermano dopo qualche anno di istituto secondario superiore per entrare nel mondo del lavoro. Giovane, brillante e pieno di entusiasmo, si inserisce nell’industria olearia fino a diventare uno dei migliori esperti nella produzione dell’olio. Senza risparmiarsi, dedica così tutta la sua vita alla gestione di costruzioni di impianti di lavorazione dell’olio nei paesi mediterranei fino all’età di 63 anni, quando viene colpito da un grave infarto da cui ne esce completamente trasformato. Nel mezzo di questo evento ci racconta che, al culmine della crisi fisica, la sua mente fu colpita da un susseguirsi di colori, tanto da fargli nascere il dubbio d’essere entrato in un’altra dimensione. Così, nel 1986, inizia come autodidatta a ricostruirsi una seconda vita. L’armonia dei colori è entrata come per incanto nella sua anima e rappresenta il dono della vita e della natura attraverso le infinite sfumature di colori, quasi fosse una danza di luce. E’ così che Giovanni Berio diventa in arte Ligustro.
Giovanni Berio, ancor prima della malattia, si divertiva a dipingere ad olio ed acquerello, ma la grande opera iniziò dopo il grave infarto, dedicandosi allo studio della xilografia policroma giapponese e delle sue tecniche Nishiki-e in uso nel periodo Edo (1603-1868), quella parte della storia del Giappone in cui la famiglia Tokugawa detenne il massimo potere politico e militare del paese, realizzando le stampe a mano sulle prestigiose carte giapponesi con antichi metodi artigianali e utilizzando molteplici colori. Questi ultimi, auto preparati, si ottengono dalla miscelazione di polveri d’oro, argento, perle di fiume, frammenti micacei, conchiglie di ostriche macinate, terre colorate e altri procedimenti che solo il Maestro conosce. Ma solamente i colori non bastano, per portare a compimento un’opera xilografica con le tecniche Nishiki-e sono necessarie decine, e a volte centinaia, di matrici scolpite a mano con altissima precisione su legno di ciliegio o pero, che vengono poi allineate con altrettanta accuratezza nella fase di stampa manuale.
Le opere di Ligustro, rappresentate da un tripudio di colori, derivano dall’approfondimento della cultura giapponese, come la donna del periodo Kamakura indirizzata verso un’elevata istruzione, ma anche dalla bellezza della natura, dai ricordi d’infanzia come i palloncini e le farfalle che troviamo su varie sue opere, dall’esaltazione della luce, dall’amicizia, dalla vita, dalla felicità dalla famiglia e la sua armonia, dall’educazione e dalla sua Oneglia (oggi Imperia) dove nasce tutta la sua produzione artistico-letteraria. E l’interpretazione esplicita del mondo di Ligustro la troviamo in una meravigliosa stampa dal titolo “IL MIO MONDO”: “Il topo rappresenta la società odierna che provoca inquinamento, non solo ambientale, ma altresì culturale. Essa tende dalla sua oscurità a distruggere questo mio mondo, la cui incantevole visione è rappresentata da un’immensa sfera di cristallo inserita nell’universo con: Sole - Stelle - Musica - Fiori - Insetti - Animali (il mio mondo della natura, secondo la concezione ZEN) di Barche dei Sogni, che solcano questo mio mare di “Risplendente zaffiro”. Dall’immensa ferita, sgorga la linfa vitale di cui l’immondo “Uomo - Topo” si nutre. La farfalla “YIN-YANG” di concezione orientale, ne rappresenta il contrario: Spiritualità, Visioni, dai mille Colori, Ebbrezza, di un mondo illuminato da un “SOLE - FIORE”.
La produzione artistica di Ligustro è frutto dell’amore per quello che definisce “IL MIO MONDO”, tanto che in un nostro incontro precisa: “Realizzo poche tirature per ogni opera, generalmente quattro, che tengo per me e per i miei figli, non sono interessato al mercato e le poche opere uscite dal mio studio sono state donate; d’altra parte, a quale prezzo dovrebbero essere vendute tenuto conto dei mesi di lavoro che ognuna richiede?”.
La rinascita delle tecniche Nishiki-e per opera di Ligustro stimola il mondo artistico tanto da animare una fertile corrispondenza e interesse a livello mondiale, in particolare in Giappone, ponendolo sul podio dei più grandi maestri e forse come ultimo artista che realizzi stampe da incisioni su legno secondo le classiche tecniche giapponesi.
Numerose sono state le mostre, le conferenze e gli incontri con personalità artistiche e culturali per diffondere “l’arte senza tempo”, e non sono mancati riconoscimenti importanti come il premio Mario Novaro per la cultura ligure nel 2009 e il premio regionale ligure per l’arte nel 2003.
Negli ultimi anni Ligustro, ripercorrendo mentalmente tutta la sua vita artistica, si ritrova con un patrimonio notevole composto dalle sue opere e dai preziosi legni incisi: un tesoro di inestimabile valore. E si pone una domanda: “Dove, e come, sistemarlo?”. Alla parte di catalogazione di tutta la produzione artistica pensa il figlio Francesco, abile informatico dall’approccio meticoloso e preciso: la quantità di opere, legni incisi e documentazione è notevole, così inizia un’attività impegnativa, durata anni e ancora in essere, di archiviazione informatica del patrimonio artistico di Ligustro.
Dopo un’attenta analisi delle varie opportunità offerte dai molti enti interessati, si decide di donare un importante lascito alla biblioteca civica “Leonardo Lagorio” di Imperia, la città natale dell’artista Giovanni Berio in arte Ligustro: tra le molte ipotesi credo sia stata fatta la scelta migliore.
La biblioteca Lagorio è la medesima dove precedentemente hanno trovato spazio le donazioni di Edmondo De Amicis, di Giovanni Boine, dell’onorevole Alessandro Natta e di Francesco Biga, tutte personalità legate alla stessa città d’origine.
L’atto ufficiale della donazione si è svolto il 31 gennaio 2015 presso la sala convegni della biblioteca civica “Leonardo Lagorio” di Imperia, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone, della Fondazione Mario Novaro e della città di Imperia, alla presenza di Giuseppe Enrico (dirigente cultura, manifestazioni e protezione civile), Paolo Strescino (assessore alla cultura, turismo e sport del comune di Imperia), Silvia Bonjean (direttrice della biblioteca civica), Fabiola Bortolini (ufficio cultura), Vittorio Coletti (docente di storia della lingua italiana presso l’università di Genova), del Maestro Ligustro e di suo figlio Francesco Berio, relatore e presentatore della donazione.
Nell’occasione il numeroso pubblico ha potuto incontrare il Maestro, visitare la sala con le opere esposte ed ammirare una particolare xilografia, detta surimono (i surimono sono i più bei biglietti d’auguri e di circostanza mai realizzati, prodotti in Giappone tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento in occasioni molto particolari e non per il mercato, ma per circolazione privata [prof. Gian Carlo Calza]) dal titolo: “Imperia la città che sale”appositamente preparata per l’evento.
La donazione di Ligustro consiste in 5000 legni incisi, 2000 libri d’arte e di letteratura italiana, giapponese, cinese ed araba, 20 faldoni di corrispondenza con illustri esponenti di fama internazionale, varie calligrafie giapponesi, l’archivio completo di una vita artistica e varie opere d’arte personali e di altri autori.
Ligustro, presente alla donazione con i suoi 91 anni e brillante come sempre, mi raccontava con entusiasmo i suoi futuri progetti, ed era un piacere ascoltarlo; l’avevo già incontrato nel suo studio, ma così ho avuto la conferma che, incontrando Ligustro, non si incontra soltanto un grande artista, ma anche colui che con sapienza e saggezza trasmette cultura, gioia, speranza, bellezza, insomma ci si trova davanti all’incarnazione delle sue opere.
Vorrei concludere con una breve riflessione su quanto, a mio avviso, emerge dal pensiero di Ligustro dopo alcuni incontri con lui.
Ligustro profondo analista di culture occidentali e orientali, oserei dire globali, mette in evidenza il più potente equilibrio in gestione al genere umano: “l’equilibrio della natura”, in quanto è la natura il riferimento delle nostre azioni e delle nostre scelte, è la natura, e non l’uomo, che ha determinato le leggi della nostra vita, semmai l’uomo scopre quelle leggi e sceglie le regole per utilizzarle. E’ la natura la grande regista della nostra vita.
Così Ligustro ci suggerisce una cultura legata alle leggi della natura come unica fonte di salvezza del mondo.
Ligustro si spegne serenamente l’11 dicembre 2015, circondato dall’affetto dei suoi cari e dei molti amici: dal suo amato Giappone, racchiuso nel piccolo studio di Imperia Oneglia, Ligustro lascia straordinarie idee da intuire e fantastiche opere da ammirare.
Daniele Paltanin, Ligustro: un ligure illustre nato a Oneglia, Liguri nel mondo, 10 gennaio 2019
Giovanni Berio, nato nel 1924, proviene da una famiglia di Oneglia (oggi Imperia) attiva nel settore della produzione di olio d’oliva, gli studi si fermano dopo qualche anno di istituto secondario superiore per entrare nel mondo del lavoro. Giovane, brillante e pieno di entusiasmo, si inserisce nell’industria olearia fino a diventare uno dei migliori esperti nella produzione dell’olio. Senza risparmiarsi, dedica così tutta la sua vita alla gestione di costruzioni di impianti di lavorazione dell’olio nei paesi mediterranei fino all’età di 63 anni, quando viene colpito da un grave infarto da cui ne esce completamente trasformato. Nel mezzo di questo evento ci racconta che, al culmine della crisi fisica, la sua mente fu colpita da un susseguirsi di colori, tanto da fargli nascere il dubbio d’essere entrato in un’altra dimensione. Così, nel 1986, inizia come autodidatta a ricostruirsi una seconda vita. L’armonia dei colori è entrata come per incanto nella sua anima e rappresenta il dono della vita e della natura attraverso le infinite sfumature di colori, quasi fosse una danza di luce. E’ così che Giovanni Berio diventa in arte Ligustro.
Giovanni Berio, ancor prima della malattia, si divertiva a dipingere ad olio ed acquerello, ma la grande opera iniziò dopo il grave infarto, dedicandosi allo studio della xilografia policroma giapponese e delle sue tecniche Nishiki-e in uso nel periodo Edo (1603-1868), quella parte della storia del Giappone in cui la famiglia Tokugawa detenne il massimo potere politico e militare del paese, realizzando le stampe a mano sulle prestigiose carte giapponesi con antichi metodi artigianali e utilizzando molteplici colori. Questi ultimi, auto preparati, si ottengono dalla miscelazione di polveri d’oro, argento, perle di fiume, frammenti micacei, conchiglie di ostriche macinate, terre colorate e altri procedimenti che solo il Maestro conosce. Ma solamente i colori non bastano, per portare a compimento un’opera xilografica con le tecniche Nishiki-e sono necessarie decine, e a volte centinaia, di matrici scolpite a mano con altissima precisione su legno di ciliegio o pero, che vengono poi allineate con altrettanta accuratezza nella fase di stampa manuale.
Le opere di Ligustro, rappresentate da un tripudio di colori, derivano dall’approfondimento della cultura giapponese, come la donna del periodo Kamakura indirizzata verso un’elevata istruzione, ma anche dalla bellezza della natura, dai ricordi d’infanzia come i palloncini e le farfalle che troviamo su varie sue opere, dall’esaltazione della luce, dall’amicizia, dalla vita, dalla felicità dalla famiglia e la sua armonia, dall’educazione e dalla sua Oneglia (oggi Imperia) dove nasce tutta la sua produzione artistico-letteraria. E l’interpretazione esplicita del mondo di Ligustro la troviamo in una meravigliosa stampa dal titolo “IL MIO MONDO”: “Il topo rappresenta la società odierna che provoca inquinamento, non solo ambientale, ma altresì culturale. Essa tende dalla sua oscurità a distruggere questo mio mondo, la cui incantevole visione è rappresentata da un’immensa sfera di cristallo inserita nell’universo con: Sole - Stelle - Musica - Fiori - Insetti - Animali (il mio mondo della natura, secondo la concezione ZEN) di Barche dei Sogni, che solcano questo mio mare di “Risplendente zaffiro”. Dall’immensa ferita, sgorga la linfa vitale di cui l’immondo “Uomo - Topo” si nutre. La farfalla “YIN-YANG” di concezione orientale, ne rappresenta il contrario: Spiritualità, Visioni, dai mille Colori, Ebbrezza, di un mondo illuminato da un “SOLE - FIORE”.
La produzione artistica di Ligustro è frutto dell’amore per quello che definisce “IL MIO MONDO”, tanto che in un nostro incontro precisa: “Realizzo poche tirature per ogni opera, generalmente quattro, che tengo per me e per i miei figli, non sono interessato al mercato e le poche opere uscite dal mio studio sono state donate; d’altra parte, a quale prezzo dovrebbero essere vendute tenuto conto dei mesi di lavoro che ognuna richiede?”.
La rinascita delle tecniche Nishiki-e per opera di Ligustro stimola il mondo artistico tanto da animare una fertile corrispondenza e interesse a livello mondiale, in particolare in Giappone, ponendolo sul podio dei più grandi maestri e forse come ultimo artista che realizzi stampe da incisioni su legno secondo le classiche tecniche giapponesi.
Numerose sono state le mostre, le conferenze e gli incontri con personalità artistiche e culturali per diffondere “l’arte senza tempo”, e non sono mancati riconoscimenti importanti come il premio Mario Novaro per la cultura ligure nel 2009 e il premio regionale ligure per l’arte nel 2003.
Negli ultimi anni Ligustro, ripercorrendo mentalmente tutta la sua vita artistica, si ritrova con un patrimonio notevole composto dalle sue opere e dai preziosi legni incisi: un tesoro di inestimabile valore. E si pone una domanda: “Dove, e come, sistemarlo?”. Alla parte di catalogazione di tutta la produzione artistica pensa il figlio Francesco, abile informatico dall’approccio meticoloso e preciso: la quantità di opere, legni incisi e documentazione è notevole, così inizia un’attività impegnativa, durata anni e ancora in essere, di archiviazione informatica del patrimonio artistico di Ligustro.
Dopo un’attenta analisi delle varie opportunità offerte dai molti enti interessati, si decide di donare un importante lascito alla biblioteca civica “Leonardo Lagorio” di Imperia, la città natale dell’artista Giovanni Berio in arte Ligustro: tra le molte ipotesi credo sia stata fatta la scelta migliore.
La biblioteca Lagorio è la medesima dove precedentemente hanno trovato spazio le donazioni di Edmondo De Amicis, di Giovanni Boine, dell’onorevole Alessandro Natta e di Francesco Biga, tutte personalità legate alla stessa città d’origine.
L’atto ufficiale della donazione si è svolto il 31 gennaio 2015 presso la sala convegni della biblioteca civica “Leonardo Lagorio” di Imperia, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone, della Fondazione Mario Novaro e della città di Imperia, alla presenza di Giuseppe Enrico (dirigente cultura, manifestazioni e protezione civile), Paolo Strescino (assessore alla cultura, turismo e sport del comune di Imperia), Silvia Bonjean (direttrice della biblioteca civica), Fabiola Bortolini (ufficio cultura), Vittorio Coletti (docente di storia della lingua italiana presso l’università di Genova), del Maestro Ligustro e di suo figlio Francesco Berio, relatore e presentatore della donazione.
Nell’occasione il numeroso pubblico ha potuto incontrare il Maestro, visitare la sala con le opere esposte ed ammirare una particolare xilografia, detta surimono (i surimono sono i più bei biglietti d’auguri e di circostanza mai realizzati, prodotti in Giappone tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento in occasioni molto particolari e non per il mercato, ma per circolazione privata [prof. Gian Carlo Calza]) dal titolo: “Imperia la città che sale”appositamente preparata per l’evento.
La donazione di Ligustro consiste in 5000 legni incisi, 2000 libri d’arte e di letteratura italiana, giapponese, cinese ed araba, 20 faldoni di corrispondenza con illustri esponenti di fama internazionale, varie calligrafie giapponesi, l’archivio completo di una vita artistica e varie opere d’arte personali e di altri autori.
Ligustro, presente alla donazione con i suoi 91 anni e brillante come sempre, mi raccontava con entusiasmo i suoi futuri progetti, ed era un piacere ascoltarlo; l’avevo già incontrato nel suo studio, ma così ho avuto la conferma che, incontrando Ligustro, non si incontra soltanto un grande artista, ma anche colui che con sapienza e saggezza trasmette cultura, gioia, speranza, bellezza, insomma ci si trova davanti all’incarnazione delle sue opere.
Vorrei concludere con una breve riflessione su quanto, a mio avviso, emerge dal pensiero di Ligustro dopo alcuni incontri con lui.
Ligustro profondo analista di culture occidentali e orientali, oserei dire globali, mette in evidenza il più potente equilibrio in gestione al genere umano: “l’equilibrio della natura”, in quanto è la natura il riferimento delle nostre azioni e delle nostre scelte, è la natura, e non l’uomo, che ha determinato le leggi della nostra vita, semmai l’uomo scopre quelle leggi e sceglie le regole per utilizzarle. E’ la natura la grande regista della nostra vita.
Così Ligustro ci suggerisce una cultura legata alle leggi della natura come unica fonte di salvezza del mondo.
Ligustro si spegne serenamente l’11 dicembre 2015, circondato dall’affetto dei suoi cari e dei molti amici: dal suo amato Giappone, racchiuso nel piccolo studio di Imperia Oneglia, Ligustro lascia straordinarie idee da intuire e fantastiche opere da ammirare.
Daniele Paltanin, Ligustro: un ligure illustre nato a Oneglia, Liguri nel mondo, 10 gennaio 2019