lunedì 21 giugno 2021

Pistoletto in Mostra ad Ascona

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto oro, 1960 - olio, acrilico e oro su tela 200 x 150 - Foto D. Andreotti - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Sala Quadri specchianti - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Sala Arte Povera 2 - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Sala Arte Povera 3 - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Sala Azioni e collaborazioni - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Sala Segno Arte - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Sala Tempo del giudizio - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Terzo Paradiso a Monte Verità - Foto: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Terzo Paradiso al Parco Museo Castello San Materno - Foto 1: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

Mostra Pistoletto Ascona cit. infra - Terzo Paradiso al Parco Museo Castello San Materno - Foto 2: Alexandre Zveiger - Fonte: CLP cit. infra

La più completa retrospettiva mai realizzata in Svizzera di uno dei maggiori protagonisti [Michelangelo Pistoletto] della scena artistica internazionale presenta oltre 40 opere, tra dipinti, quadri specchianti, installazioni, video e rare immagini d’archivio, realizzate tra il 1958 e il 2021.
Il percorso espositivo si completa con due versioni del Terzo Paradiso, uno dei suoi lavori ambientali più significativi, al Museo Castello San Materno e al Monte Verità, che verrà donato dall’artista e rivela la continuità tra il suo pensiero e questo luogo emblematico di Ascona.
Il 2021 del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona sarà ricordato per il grande evento dedicato a Michelangelo Pistoletto, tra i maggiori protagonisti della scena artistica internazionale, che, per l’occasione, proporrà un progetto innovativo.
Dal 30 maggio al 26 settembre 2021, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella, ospita la più importante e completa personale dell’artista, mai tenuta in Svizzera, dal titolo La Verità di Michelangelo Pistoletto. Dallo Specchio al Terzo Paradiso.
La rassegna, curata da Mara Folini e Alberto Fiz, si compone da 40 opere, tra dipinti, quadri specchianti, installazioni, video e rare immagini d’archivio, dal 1958 al 2021, alcune iconiche come La Venere degli stracci, Metro cubo d’infinito o i Quadri specchianti, altre esposte solo in rare circostanze, come quelle a tema politico degli anni sessanta, che fanno riferimento all’esperienza interdisciplinare dello Zoo.
L’iniziativa si completa nel Parco del Castello San Materno dov’è stato realizzato un Terzo Paradiso utilizzando una settantina di piante.
[...] “Guardando alla straordinaria opera di Michelangelo Pistoletto - afferma Mara Folini -, nel contesto culturale del Locarnese – terra di anarchici e teosofi ancor prima dell’esperienza comunitaria di Monte Verità – è proprio il concetto di cambiamento, di “demopraxia”, che Pistoletto con Cittadellarte sta portando avanti in modo capillare nel mondo, promuovendo il concetto di “Terzo Paradiso” nei fatti, ad essere una pratica innovativa che fa la differenza, rispetto agli altrettanti edificanti propositi di altrettanti artisti impegnati. Mettere in piedi processi articolati di attivismo relazionale, pacifico e costruttivo, dal basso, è in altre parole ben diverso dal sogno romantico, visionario e utopico delle storiche comunità di artisti dei secoli scorsi, come quella di Monte Verità, che finivano per essere delle esperienze chiuse, delle “arcadie” di pochi eletti, scollegate dalle società. Mi auguro, così, che da questo progetto ambizioso che collega la storia locale all’oggi, ne possa uscire qualcosa di produttivo e stimolante anche per Ascona e la sua regione”.
“I temi sollevati da Michelangelo Pistoletto - sottolinea Michela Ris, capodicastero cultura del Municipio di Ascona -, relativi alla salvaguardia del nostro pianeta, allo sviluppo sostenibile e all’inclusione democratica delle differenze, sono così attuali e urgenti, che mi auguro possano diventare argomenti di discussione in seno al Municipio di Ascona, come occasione di riflessione e di stimolo per incrementare progetti innovativi, sempre più vicini al benessere del cittadino. Incentivare una politica che guarda al “verde” e alla “sostenibilità”, come valori aggiunti di una cittadina come quella di Ascona, rinomata per essere stata terra di artisti visionari ante litteram ecologisti, significa valorizzare l’eredità di chi ci ha preceduti, rendendole giustizia nei fatti”.
“Quella di Ascona - dichiara Alberto Fiz - “è una rassegna esaustiva che consente di analizzare in maniera approfondita l’intero iter creativo di Pistoletto, tra i maggiori protagonisti della ricerca artistica internazionale dagli anni sessanta a oggi. Pistoletto ha radicalmente trasformato il rapporto con l’opera d’arte che, grazie alla sua indagine, si pone come principio relazionale dove il significato non sta nella cosa in sé, bensì nel passaggio tra le cose. E tutto ciò in base ad una prospettiva multipla, dinamica ed espansiva che assorbe la dimensione temporale come accadimento che si modifica nel momento stesso in cui si produce”.
Il percorso espositivo allestito sui due piani del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona prende avvio con la sezione che documenta la nascita e l’evoluzione dei Quadri specchianti con sette lavori emblematici tra cui La folla (1958-1959) e Autoritratto oro (1960) che anticipano la rivoluzione di poco successiva. Se La Folla presenta una moltitudine anonima che emerge dal fondo del quadro, Autoritratto oro ha come riferimento il fondo oro ed esprime la necessità di liberare il vuoto che sta dietro la figura.
Nel 1962 irrompono sulla scena i Quadri specchianti e in mostra si trova Bottiglia del 1963, uno dei primi esempi realizzato con questa tecnica, dove compare, senza enfasi, un elemento quotidiano nella parte bassa dello specchio. Un altro lavoro particolarmente significativo è Padre e madre del 1968, con i genitori di Pistoletto visti di schiena, nella stessa posizione dell’osservatore di fronte allo specchio.
L’excursus, che comprende anche Gabbia (1969), viene completato da Autoritratto con quaderno Terzo Paradiso del 2017 che sembra dialogare con Autoritratto oro di quasi cinquant’anni prima.
La rassegna prosegue con una serie d’installazioni iconiche degli anni sessanta tra cui il Labirinto (1969), in cartone ondulato, che invade completamente l’ambiente, al cui interno compare il Pozzo del 1965 che fa parte degli Oggetti in meno realizzato anch’esso con cartone ondulato e montato a forma circolare, mentre ai lati dello stesso s’incontrano due opere paradigmatiche nel rinnovato contesto linguistico espresso dall’Arte Povera come Venere degli stracci del 1967 e Muro di mattoni del 1968. Le installazioni si relazionano con Specchio diviso, 1973-1978.
La seconda metà degli anni sessanta è caratterizzata anche dalle azioni collettive e delle performance teatrali, che sono rievocate in maniera ampia e approfondita attraverso video e materiale fotografico. Tra questi, le immagini che descrivono l’esperienza dello Zoo, la compagnia creata da Pistoletto nel 1968 che propone azioni teatrali e performative in contesti estranei all’ufficialità.
Al centro del lungo corridoio, gli spettatori potranno divertirsi a spostare liberamente Sfera di giornali che ripropone un lavoro storico appartenente alla serie degli Oggetti in meno che già nel 1967 è stato utilizzato per un’azione compiuta in occasione della mostra collettiva Con-temp-l’azione.
Il riciclo dell’informazione, la comunicazione fluida, la sovrapposizione delle notizie e il loro azzeramento, sono solo alcuni aspetti che rendono particolarmente attuale Sfera di giornali che, sabato 10 luglio, sarà protagonista di una performance, destinata a coinvolgere gli abitanti di Ascona, spostandosi dal museo per le strade del Borgo.
Una intera sezione è dedicata a Segno Arte, altra fondamentale ricerca di Pistoletto, ovvero una figura, costituita dall’intersezione di due triangoli che inscrive idealmente un corpo umano con le braccia alzate e le gambe divaricate. Di questa forma, che corrisponde alla massima estensione del corpo, vengono proposte alcune opere in materiali diversi, come Porta-Segno Arte, Finestra-Segno Arte, Termosifone-Uomo-Segno Arte, Cassonetto-Segno Arte, Attraverso il Segno Arte.
Al secondo piano del Museo si trovano alcune installazioni recenti di particolare significato tra cui il Tempo del giudizio (2009), che rappresenta idealmente un tempio in cui le quattro grandi religioni – Cristianesimo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo – sono indotte a riflettere su se stesse ponendosi di fronte allo specchio.
Redazione, La verità di Michelangelo Pistoletto. Dallo Specchio al Terzo Paradiso, CLP, maggio 2021

[...] AF Che significato assume la donazione del Terzo Paradiso a Monte Verità in occasione della mostra La Verità di Michelangelo Pistoletto. Dallo Specchio al Terzo Paradiso realizzata al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona?
MP Ho voluto lasciare un simbolo di Verità sul Monte Verità. Il Terzo Paradiso significa la rigenerazione della società, che in questa circostanza è resa esplicita dai grandi sassi levigati dal tempo che sembrano uscire dal terreno, come se la mia opera fosse sedimentata da sempre in un luogo così ricco di significati. Tra la mia esperienza di artista che attraverso il Quadro specchiante ha identificato l’aspetto fenomenologico della verità e quella di coloro che all’inizio del secolo scorso hanno fatto di Monte Verità l’ambiente intorno a cui dare vita a un progetto di trasformazione sociale basandosi su un ritorno ai valori originari e autentici della natura, ci sono profonde affinità e mi auguro che il mio Terzo Paradiso, così com’è stato in altri contesti, possa diventare occasione di una nuova rinascita attivando le energie del territorio.
AF Ida Hofmann-Oedenkoven, tra le fondatrici del Monte Verità, così scriveva nel 1906: “Voglio raccontare la vita di alcuni uomini che presero coscienza della loro condizione, decisero di cambiar vita per imprimere alla loro esistenza una direzione più naturale e più sana. La verità, la libertà di pensiero e azione dovevano accompagnare le loro aspirazioni future come costante punto di riferimento”.
MP Il Terzo Paradiso, che nel cerchio centrale accoglie il ventre procreativo di una nuova umanità, non poteva avere una collocazione migliore.
Conversazione tra Michelangelo Pistoletto e Alberto Fiz, Lo specchio è la verità. Non può mentire, dal catalogo Edizioni Casagrande, Museo Comunale d'Arte Moderna, Ascona, 29 maggio 2021 

Sede del Terzo Paradiso - Fonte: cittadellarte cit. infra

Cittadellarte è un modello di istituzione artistica e formativa che implica l’arte nei diversi settori della società come enzima trasformatore fondato sul binomio libertà/responsabilità, promuove e realizza pratiche e metodi dei nuovi saperi orientati alla trasformazione sociale responsabile.
Cittadellarte è il luogo dove fare esperienza di un modo di vivere fondato sulla visione del Terzo Paradiso, di cui Cittadellarte è la sede originaria.
Cittadellarte è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta nel 1998 dalla Regione Piemonte e con essa convenzionata. Ha sede a Biella in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali.
Il simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è una riformulazione del segno matematico dell’infinito. I due cerchi opposti signifi cano natura e artificio, l’anello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo della rinascita.
Redazione, Ispirare e produrre un cambiamento responsabile nella società attraverso arte, idee e progetti creativi, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

Fonte: cittadellarte cit.

Con una motivazione che riprende quasi alla lettera le linee guida dell'attività e dell'impegno di Pistoletto da circa venti anni, «aver posto i valori dell'arte contemporanea al centro di una trasformazione responsabile della società», il 29 marzo 2004, l'Università degli Studi di Torino conferisce all'artista la laurea honoris causa in Scienze Politiche. Nella solennità dell'evento, Pistoletto presenta il Terzo Paradiso, penultimo luogo della sua teorizzazione e progettazione artistica. Una nuova stella polare, una «bussola» lo definisce l'artista, da seguire per accrescere la rilevanza dell'arte nel sistema delle relazioni globali e conferirle una nuova funzione di guida tale da promuovere una revisione complessiva dei modelli di comportamento. Se lo scenario è quello della crisi mondiale e ad essere minacciato è il concetto di futuro, il lato intrinsecamente utopico del futuro, per reagire bisogna ripartire ancora una volta dall'arte, secondo Pistoletto, dalle sue facoltà costituenti. Non si tratta soltanto di declinare eticamente la propria azione: «io stesso, nonostante l'impegno artistico, intellettuale e pratico indirizzato verso una trasformazione responsabile della società, dovevo fare un ulteriore passo, ancora più deciso ed efficace, per contribuire al cambiamento che questa umanità, tanto silenziosamente quanto disperatamente, stava implorando», ma di osare di più, fare in modo che il più largo numero di persone assuma su di sé questa responsabilità.
Alla già intensa e variegata trama di attività di Cittadellarte la cui missione sociale costituisce un «principio attivo per la sostanziale formazione» di questo progetto, Pistoletto indica con il Terzo Paradiso «un possibile percorso per l'umanità intera: un nuovo mondo». In che cosa consista e quale potrebbe essere la pacificata prospettiva che maturerebbe nella sua attuazione emerge, al solito molto esplicitamente, in queste parole.
«Che cos'è il Terzo Paradiso?» - dice l'artista: "È la fusione tra il primo e il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato  dall'intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado a dimensione planetaria. Il pericolo di una tragica collisione tra la sfera naturale e quella artificiale è ormai annunciato in ogni modo.
Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l'artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l'arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra, congiuntamente all'impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l'effettiva riuscita di tale obiettivo.
Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.
Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale.
Il Terzo Paradiso è raffigurato simbolicamente da una riconfigurazione del segno matematico dell'infinito. Con il "Nuovo Segno d'Infinito" si disegnano tre cerchi: i due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso".
La presentazione di questo ardito scenario progettuale che può essere assunto solo attraverso un'adesione attenta e consapevole, è divenuta anche il contesto d'esordio del "nuovo segno di infinito" - simbolo rettificato dall'onnipotenza dell'arte - tracciato per la prima volta dall'artista nel 2003 sulla sabbia.
Già nel 1993 con Segno Arte, Pistoletto aveva creato un segno che voleva essere il movente di una serie di opere con forma identica ma realizzate in diversi materiali e, al contempo, un invito esteso a tutti a proporre un proprio "Segno Arte". Dimorava nelle intenzioni dell'artista la possibilità che il simbolo  tornasse  ad essere «comunitario e condiviso», ad esprimere «un'identità collettiva». Il Terzo Paradiso è allora una rinnovata occasione per riprendere tali intenzioni, di gran lunga più longeva rispetto al precedente dal momento che la sua trama si estende dal 2003 sino ad oggi.
In grado di esprimere le capacità aggreganti e generatrici dell'arte, quella che intende superare ogni autoreferenziale e criptica sintassi e giungere anche a chi non ha dimestichezza con l'artworld, tale ideogramma - simbolo di un'identità autoriale che l'artista immagina come collettiva - è diventato, allo stesso tempo, frammento e matrice, grazie alla sua «eloquenza particolare», di un dialogo che Pistoletto ha voluto istituire con il territorio nei luoghi più diversi non solo in Italia e con le numerose comunità che hanno voluto accoglierlo. Mentre concludiamo questo lavoro di tesi, ha avuto inizio l'ultimo atto del Terzo Paradiso al  Museo del Louvre  di Parigi, ma tra le numerose installazioni si vogliono ricordare le ricreazioni avvenute nelle Terme di Caracalla di Roma (ottobre 2012), nel Bosco di Francesco ad Assisi (2010) o all’Isola di San Servolo (giugno 2005) [...]
Maria De Vivo, La «smaterializzazione» dell’opera e la questione dell’arte relazionale. Il dibattito critico in Italia e le esperienze artistiche di Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Salerno, anno accademico 2011-2012