Antonio Segni al momento dell’elezione a Presidente della Repubblica, avvenuta nel 1962, rappresentò il candidato di punta della DC di Aldo Moro. Moro, intenzionato ad aprire una stagione di centrosinistra organico <43, credeva che la presenza al Quirinale di Segni, un moderato, potesse essere rassicurante di fronte all’entrata dei socialisti nella compagine governativa.
Segni era un insigne giurista, tra i fondatori della Democrazia cristiana e due volte Presidente del Consiglio dei ministri <44.
Durante il suo discorso di insediamento, in contrasto con il predecessore, Segni delineò la sua immagine di Presidente come “unità civile e morale della nazione italiana una e indivisibile” “e al quale non spetta” determinare gli indirizzi politici dello Stato <45.
Il settennato di Segni fu caratterizzato da alcune novità. Per primo, egli, durante il proprio mandato, inviò alle Camere il primo messaggio presidenziale della storia della Repubblica; un’ulteriore novità fu la formazione, nel 1963, del primo esecutivo di centrosinistra organico guidato da Aldo Moro, esponente della Dc, con una partecipazione attiva del partito socialista guidato da Pietro Nenni.
Il programma di questo governo era fortemente riformista e per questo non era ben visto dagli ambienti conservatori del Paese <46.
Il primo governo Moro durò solamente sei mesi, e, in concomitanza dell’epilogo del primo esecutivo “riformista”, serpeggiò la possibilità di una svolta reazionaria.
Questo era il disegno del Piano Solo.
Il Piano Solo venne predisposto dal generale Giovanni de Lorenzo, all’epoca comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, con il benestare del Presidente Segni. Il coinvolgimento del Presidente è affermato in maniera inequivocabile da Aldo Moro, che dice però, nel memoriale stilato durante la prigionia brigatista, che il piano militare fu disdetto dallo stesso Capo dello Stato. <47
Questo momento di forte crisi istituzionale si concluse con l’istaurazione di un secondo governo Moro, caratterizzato da un programma di ridotte pretese riformiste.
L’epilogo del mandato di Segni accadde in maniera drammatica poiché nel 1964 venne colpito da un collasso, dal quale il Presidente non si riprese <48.
Nel periodo successivo, tra l’agosto e il dicembre 1964, le funzioni di Presidente vennero esercitate, come prevede l’articolo 84 della Costituzione, dal Presidente del Senato Cesare Merzagora <49, inaugurando la prima e più lunga supplenza alla Presidenza della Repubblica della storia repubblicana.
[NOTE]
43 A. PERTICI, Presidenti della Repubblica, da De Nicola al secondo mandato di Mattarella, il Mulino 2021
44 IL PORTALE STORICO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
45 Il discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Antonio Segni, https://presidenti.quirinale.it/page/4/seg_a_insediamento.html
46 A. PERTICI, Presidenti della Repubblica, da De Nicola al secondo mandato di Mattarella, il Mulino 2021
47 M. DONDI, L'eco del boato, Storia della strategia della tensione 1965-1974, Edizioni Laterza, 2023
48 PORTALE STORICO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
49 A. PERTICI, Presidenti della Repubblica, da De Nicola al secondo mandato di Mattarella
Federica Mattei, Il Presidente della Repubblica nell'ordinamento italiano: evoluzione e prospettive, Tesi di laurea, Università degli Studi di Padova, Anno accademico 2022-2023
Segni era un insigne giurista, tra i fondatori della Democrazia cristiana e due volte Presidente del Consiglio dei ministri <44.
Durante il suo discorso di insediamento, in contrasto con il predecessore, Segni delineò la sua immagine di Presidente come “unità civile e morale della nazione italiana una e indivisibile” “e al quale non spetta” determinare gli indirizzi politici dello Stato <45.
Il settennato di Segni fu caratterizzato da alcune novità. Per primo, egli, durante il proprio mandato, inviò alle Camere il primo messaggio presidenziale della storia della Repubblica; un’ulteriore novità fu la formazione, nel 1963, del primo esecutivo di centrosinistra organico guidato da Aldo Moro, esponente della Dc, con una partecipazione attiva del partito socialista guidato da Pietro Nenni.
Il programma di questo governo era fortemente riformista e per questo non era ben visto dagli ambienti conservatori del Paese <46.
Il primo governo Moro durò solamente sei mesi, e, in concomitanza dell’epilogo del primo esecutivo “riformista”, serpeggiò la possibilità di una svolta reazionaria.
Questo era il disegno del Piano Solo.
Il Piano Solo venne predisposto dal generale Giovanni de Lorenzo, all’epoca comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, con il benestare del Presidente Segni. Il coinvolgimento del Presidente è affermato in maniera inequivocabile da Aldo Moro, che dice però, nel memoriale stilato durante la prigionia brigatista, che il piano militare fu disdetto dallo stesso Capo dello Stato. <47
Questo momento di forte crisi istituzionale si concluse con l’istaurazione di un secondo governo Moro, caratterizzato da un programma di ridotte pretese riformiste.
L’epilogo del mandato di Segni accadde in maniera drammatica poiché nel 1964 venne colpito da un collasso, dal quale il Presidente non si riprese <48.
Nel periodo successivo, tra l’agosto e il dicembre 1964, le funzioni di Presidente vennero esercitate, come prevede l’articolo 84 della Costituzione, dal Presidente del Senato Cesare Merzagora <49, inaugurando la prima e più lunga supplenza alla Presidenza della Repubblica della storia repubblicana.
[NOTE]
43 A. PERTICI, Presidenti della Repubblica, da De Nicola al secondo mandato di Mattarella, il Mulino 2021
44 IL PORTALE STORICO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
45 Il discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Antonio Segni, https://presidenti.quirinale.it/page/4/seg_a_insediamento.html
46 A. PERTICI, Presidenti della Repubblica, da De Nicola al secondo mandato di Mattarella, il Mulino 2021
47 M. DONDI, L'eco del boato, Storia della strategia della tensione 1965-1974, Edizioni Laterza, 2023
48 PORTALE STORICO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
49 A. PERTICI, Presidenti della Repubblica, da De Nicola al secondo mandato di Mattarella
Federica Mattei, Il Presidente della Repubblica nell'ordinamento italiano: evoluzione e prospettive, Tesi di laurea, Università degli Studi di Padova, Anno accademico 2022-2023