Paronychia capitata - Foto: Alfredo Moreschi |
Paronychia è una denominazione certamente sconosciuta ai più e serve per contrassegnare piante altrettanto ignote, appartenenti ad un genere di minuscoli cespugli striscianti apparentemente insignificanti, ma fra i più curiosi ed originali esemplari della flora spontanea ligure.
In Liguria, ne nascono quattro che salgono a sei nella flora nazionale, mentre altre 44 specie sono distribuite in un vasto territorio comprende Arabia, Eritrea, Angola, America del nord e quella Andina del sud.
Vivono comunemente in luoghi aridi, ghiaiosi, sabbiosi, poverissimi di sostanze nutritive ed in genere marini, mimetizzate fra le asperità delle rocce; unica loro esigenza è quella della ricerca di un clima mite durante i mesi invernali.
Paronychia è vocabolo usato dai naturalisti greci, a partire da Dioscoride, il cui significato è letteralmente quello di "patereccio". Per giustificare la derivazione, l’unica plausibile spiegazione etimologica sarebbe quella di ritenerle idonee a guarire le noiose infezioni cutanee tipiche dei periodi in cui l’umanità è sottoalimentata. Ma altri Autori non sono d’accordo e derivano il termine da "para" ("fresco") e da "onyx" ("unghia") riferendola all’originale aspetto delle brattee scariose. Nessuno utilizzo antisettico è attualmente in voga, ma la Paronychia argentea, viene ancora talvolta utilizzata dagli erboristi e dalla medicina popolare come blando diuretico.
In Marocco, con le sue inflorescenze, si preparano infusioni dichiarate afrodisiache e comunemente conosciute sotto il nome di Tè degli Arabi o Tè algerino.
L’altra specie ligure in grado di vantare proprietà ed identici utilizzi nasce nella Liguria occidentale e si chiama Paronychia capitata L. (Lam.).
Questa Caryophyllacea, nota anche sotto il sinonimo di Paronychia nivea DC, è localizzata nel tratto compreso tra Albenga e Ventimiglia, dove sovrasta, con le sue stazioni, i resti del teatro romano dell'antica Albintimilium: lo conferma Biknell che alla fine del 1800 l'aveva individuata sul Capo di Bordighera e dalle parti di San Giacomo dove è stata scattata la fotografia che la descrive.
Le Paronychia sono erbacee cespitose, erette o striscianti ed appressate al terreno, a foglie opposte, larghe o strette ed oblungo-lanceolate, oppure subulate, talvolta ricurvate sui margini ed intere; in genere con stipule grandi, scariose e lucide, argentee. I fiori piccoli sono bianchi con 5 sepali e normalmente senza petali, fascicolati o in inflorescenze, sormontate dalle grandi brattee scariose o erbacee. Gli stami fertili sono cinque, alterni a cinque staminoidi sterili e setolosi o ridotti ad un dente. I frutti sono contenuti in vescicole membranacei attorniate dal calice persistente.
Alfredo Moreschi