domenica 21 marzo 2021

Non sono una collezionista

Antonio Canova, Juliette Récamier, 1818-1822, (gesso) - Possagno, Fondazione Canova, Gypsotheca e Museo Antonio Canova - Fonte: Wikipedia

Girando fra le cose più disparate nei mercatini dei brocantes, sento a volte il richiamo di oggetti che mi chiamano per essere salvati da un naufragio.

Manufatti che hanno una bellezza particolare, che sono stati creati con amore.

Sovente sono  stati staccati da un insieme e si sentono perduti.

Hanno perso chi li aveva scelti, gettati da eredi superficiali sulla strada.

Oggetti così perfetti e fragili che non sono mai stati utilizzati per timore di una rottura.

Quindi non goduti, rimasti dietro una vetrina a guardare una stanza vuota.

Tazze e bicchieri mai portate alle labbra di nessuno.

Mai goduto una festa conviviale piena di allegria.

Vasi trasparenti che non hanno mai ospitato un fiore.

François Gérard, Juliette Récamier - Fonte: Wikipedia

Incontravo un giorno una dama, avvolta in peripli metallici, languidamente appoggiata su una sedia Récamier, stesso atteggiamento che aveva assunto nel famoso quadro di Francois Gérard la famosa Juliette.

Una salottiera famosa per la sua bellezza e per aver riportato in auge il culto per la classicità dando il via alla moda Impero.

Rimasta nella memoria fino ad oggi per aver trasmesso alla poltrona il suo nome.

Non credo sarebbe stata felice di sapere che avremmo chiamato con il suo nome una sedia.

Jacques-Louis David, Madame Récamier - Fonte: Wikipedia

Aveva commissionato all’autore un altro ritratto, essendo insoddisfatta di quello precedente di Jean Louis David.

Il David si trova ora nelle sale del Louvre e certamente consolerà Juliette e la farà riflettere sull’erroneo giudizio. 

La mia piccola scultura che forse ha ispirato l’autore è un riflesso dell’opera di Gérard.

Ma, ahimè, la Signora doveva troneggiare sopra un vecchio orologio ormai defunto e pertanto inutile a cui veniva strappata.

Ha per fortuna conservato il tappeto su cui mollemente appoggia i suoi piedi.           

Rene Magritte, Perspective: Madame Recamier by David, 1949 - Fonte: WikiArt

Sono orfani che desiderano ancora essere adottati per poter donare gioia a nuovi proprietari.

Rene Magritte, Perspective: Madame Récamier de David, 1950 - Fonte: WikiArt

A volte inaspettatamente certi oggetti presi per affetto regalano sorprese e storie.


In un mercato sulla Costa Azzurra tra brutte cianfrusaglie, che nulla avevano da spartire con la giovane donna raffigurata in una stampa, portavo a casa una vecchia cornice rabberciata che la conteneva.

Un nudo di donna che aveva il sapore dell’alba di primo mattino.

Questo agli occhi di una vecchia signora del giorno d’oggi.

Altra storia aveva da raccontare quella riproduzione di un quadro dalle vicissitudini sconcertanti.

Il pittore era divenuto famoso per lo scandalo suscitato dal quadro fra gli americani puritani nella prima decade del ‘900.

Un Paese, gli Stati Uniti, che aveva un Presidente che per la soppressione del vizio non poteva che far assurgere  al successo l’opera con il clamore suscitato.

Paul Émile Chabas il nome dell’esecutore.

Nato a Nantes, allievo dello Bouguereau, pittore che seguiva la sua vecchia strada di pittore realista.

In Francia il suo quadro fu tra quelli premiati al Salon del 1912.

Paul Émile Chabas, Matinée de september, 1910-1911 - Fonte: Wikipedia

La giovane donna nuda immersa nelle acque del lago di Annecy nell’Alta Savoia era una modella che in effetti erano due.

Il corpo di una ragazza del luogo e il viso di un’americana, amica della madre dello Chabas.

Questo ci hanno raccontato: forse vien da pensare che viso e corpo fossero dell’americana che, scoperta,  non sarebbe più potuta tornare a casa.

Questa è una mia personale illazione.

Gli oggetti se li ascoltiamo ci parlano.

Se li interroghiamo diventano quasi logorroici.

Dimenticavo: anche le due modelle in una nel lago di Annecy sono approdate al Metropolitan di NY.


Gris de lin